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Alle origini della nostra comunità

Lugano e la sua Pieve vennero cristianizzate per lontano e indiretto impulso della Chiesa milanese, in quanto S.Ambrogio nel 379, consacrò S.Felice e lo inviò a Como a fondarvi quella diocesi. La fede arrivò a noi – lentamente, date le molte difficoltà – per diretta iniziativa della Chiesa di Como (dalla quale Lugano dipese sino al 1884), forse solo attorno all’anno 500: la completa evangelizzazione del Luganese potrebbe essere stato un fatto compiuto lungo il 600 e forse anche dopo. Sede della Chiesa plebana luganese fu la chiesa di San Lorenzo martire: un documento dell’875, quando quella chiesa doveva esserci da parecchio, ne parla per la prima volta. Da allora S. Lorenzo di Lugano sarà per lunghi anni la sede del plebano, autorevole parroco unico, per molti secoli, di tutta la Pieve omonima che si estendeva da Barbengo sino alla Val Colla.

Piccole cappelle attorno al 1000

A San Lorenzo convenivano da tutta la Pieve i fedeli per i sacramenti, mentre qualche volta il plebano, con il suo clero, si sarà recato nei vari paeselli. Ma per forza maggiore, solo mediante i suoi sacerdoti collaboratori – in primo luogo per la predicazione – poteva assistere le filiali ove non avranno tardato attorno al 1000, a sorgere piccole cappelle, spesso sul luogo stesso delle attuali chiese parrocchiali. Così da noi le chiese di S.Pietro, S.Andrea a Cassarate, S.Grato alla Muggina, S.Siro a Viganello, S.Maria a Pazzalino, S.Pietro a Rollino, S.Gottardo a Cureggia, una cappella (di cui si ha solo notizia verso la fine del 1500) alla Bozzoreda e altre ancora.

Il desiderio d’un sacerdote residente

Non è escluso che in alcuni luoghi qualche sacerdote, sempre come incaricato del plebano, prendesse dimora fissa ancor prima di esservi la parrocchia. Ma la gran Parrocchia o Pieve di Lugano – così come tutte le altre Pievi – non poteva sempre durare senza sfaldarsi. Primo a staccarsi fu Sonvico nel 1419, seguito da Carona (1425) e Gandria (1463). Il 1468 fu l’anno in cui il moto separatista giunse al parossismo. Interessò ben quattro luoghi: Pazzalino, Comano, Lamone e S. Pietro Pambio. Essi sapevano che, guelfo come loro, era il nuovo vescovo di Como, Branda da Castiglione – a Lugano sul finire del 1467 – mentre il clero di San Lorenzo era ghibellino. D’altra parte cresceva il desiderio di un sacerdote residente in questi luoghi, così da conoscere e farsi conoscere dalla popolazione, annunciare la Parola di Dio ricorrentemente e portare prontamente i conforti della religione.

Parrocchia dal 24 marzo 1468

Le quattro comunità colsero l’occasione della visita pastorale del vescovo di Como (e di Lugano) per presentare congiuntamente la richiesta di separazione da San Lorenzo, richiesta accolta da mons. Branda che il 24 marzo 1468 nel palazzo episcopale di Como sanciva la separazione ed erezione in Parrocchia di Pazzalino (comprendente Pregassona, Viganello, Ligaino, Aldesago, Cureggia, Davesco-Soragno e parte di Cadro). “Separiamo e smembriamo – è scritto nel decreto – la (…) Chiesa di Santa Maria di Pazzalino dalla Plebana di San Lorenzo e la erigiamo ed eleviamo in Chiesa parrocchiale con Fonte battesimale, Cimitero e tutte quelle altre prerogative parrocchiali”. Contro questo decreto i canonici di San Lorenzo si appellarono alla Santa Sede ma alla fine prevalsero la buona ragione e i miti consigli, tanto che il 9 maggio 1472 si addivenne a una transazione che capitolo e nuova parrocchia accettarono con giuramento nel convento di S.Francesco a Lugano (presso l’attuale chiesa di S.Rocco). Già un anno dopo l’erezione della Parrocchia, all’inizio del febbraio 1469, si sarebbe tenuta la festa patronale di Pazzalino, festa della presentazione di Gesù al tempio e della purificazione di Maria. Ma non è escluso che risalga anche a prima. La chiesa di Pazzalino infatti da quando se ne conosce l’esistenza (la data più antica documentata è il 1222) è sempre stata dedicata al Santo Nome di Maria.

Nota
Il presente testo è tratto liberamente da: “Notizie storiche sugli esordi della Parrocchia di Pazzalino, di don Giuseppe Gallizia (archivista diocesano dal 1966 al 1999), pubblicate in quattro puntate sui Bollettini parrocchiali di Pazzalino nel 1968. Le Notizie sono state ripubblicate dal compianto Giorgio Pagani in appendice al suo libro “Quattro prevosti del Novecento”, Fontanaedizioni, 2012



LIBRI SULLA NOSTRA PARROCCHIA

- Giorgio Pagani, Quattro prevosti del Novecento, Ricerca per i cento anni del Bollettino parrocchiale di Pazzalino, Fontanaedizioni, 2012
- Giorgio Pagani - Ely Riva (foto), San Pietro di Orlino, Fontanaedizioni, 2010


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